21 luglio 2011

Coworking all'Ordine Ingegneri di Verona: articoli sul Notiziario 2/2011 e sul giornale L'Arena

Finalmente (la redazione ha lavorato parecchio per un numero molto importante e corposo) è in distribuzione il numero 2/2011 del Notiziario dell'Ordine Ingegneri di Verona: pubblicato l'articolo sul progetto di Coworking all'Ordine scritto dal sottoscritto ed il contributo di Massimo Carraro del Progetto COWO (che ringrazio ancora pubblicamente!).

Ad inizio di quest'anno, dopo una discussione in Commissione ingegneri d'Impresa, ho proposto al consiglio dell'Ordine l'idea di aprire la sede per offrire come spazio di coworking le stanze inutilizzate per le commissioni, inutilizzate durante il giorno: non solo un posto fisico, ma anche il tentativo di creare un ambiente di "incubazione" di idee e magari di nuove imprese (una piccola "Leoncino Valley" come suggerisce il collega Ing. Claudio Morati).

La proposta del coworking è piaciuta! Presentando il progetto al CoworkingCamp2011 lo scorso aprile abbiamo anche scoperto che siamo il primo Ordine professionale ad aprire un coworking! 

Oggi su L'Arena di Verona un articolo di Francesca Lorandi sull'iniziativa, con riportare le frasi dal mio articolo come frasi del presidente Ilaria Segala. Una leggerezza del giornalista, ma va bene anche così se questo serve a rafforzare il progetto!

Nell'articolo parlo dell'esperienza di Michele Vianello, direttore la VegaPark di Venezia: sicuramente l'invenzione di Vianello di aprire un coworking dentro il parco scientifico tecnologico veneziano mi ha aiutato a costruire la proposta per gli ingegneri veronesi. Grazie anche a te Michele.

Stiamo completando l'organizzazione: in autunno si parte!

Ecco gli articoli su Notiziario (anche in versione pdf):

Dal progetto “Nuovo Ingegnere” la proposta di Coworking all’Ordine Ingegneri di Verona

 Da troppi anni oramai le professioni intellettuali nel nostro Paese vivono in uno stato di  “sospensione”, in attesa di un intervento legislativo che definisca finalmente come anche l’Italia vorrà adeguarsi alla direttiva europea sul riconoscimento delle professioni e sulla mobilità dei professionisti (Direttiva CEE 07/09/2005 n. 2005/36/CE).

Mentre la discussione in Parlamento langue, in questi ultimi tre anni stiamo assistendo agli effetti di una pesante crisi, prima finanziaria e poi economica, che sta mettendo in discussione modelli e sistemi produttivi e sociali anche nella nostra provincia: aziende manifatturiere in difficoltà, imprese di servizio sottoposte a pesanti ristrutturazioni, pubblico impiego congelato nelle nuove assunzioni e limitato nelle collaborazione e negli affidamenti di incarichi, mercato privato per i servizi di ingegneria in contrazione. Un contesto nel quale soprattutto i giovani stanno sopportando le difficoltà più gravi, con diffuse e crescenti difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro in maniera qualificata e soddisfacente.

In questo scenario “macro” si inserisce la situazione veronese, caratterizzata da un persistente problema di flebile collegamento tra università e sistema ordinistico/professionale/imprenditoriale, sancito nella nostra città dal fallimento del progetto di parco tecnologico Star (dello scorso aprile 2010 la decisione del Comune di Verona di uscire polemicamente dal consorzio).

Soprattutto questa ultima notizia ha dato spunto ad una discussione in commissione Ingegneri d’Impresa a partire da una discussione iniziata sul gruppo LinkedIn dell’Ordine Ingegneri di Verona come "provocazione": "L'Ordine può diventare un incubatore di innovazione?".

Relazionado in commissione sulla mia esperienza diretta del Parco Scientifico Tecnologico Vega di Venezia (la scorsa estate è stato inaugurato uno spazio di lavoro condiviso) e sul progetto COWO®, promosso da Massimo Carraro a Milano, è scaturito lo spunto per proporre l’utilizzo delle strutture della sede del nostro ordine come spazio fisico nel quale provare ad attivare un incubatore di innovazione immateriale.

Cowo Vega - Marghera Venezia (foto da Flickr Carlo Reggiani)
Il Coworking è una realtà abbastanza recente in Italia: prende spunto da esperienze maturate oltreoceano, specialmente nella Silicon Valley californiama dopo la bolla di internet di inizio anni 2000 in risposta allo “sboom” di un settore, quello dell'innovazione, che non ha mai smesso di lavorare creando nuovi fenomeni mondiali (vedi Facebook) anche attraverso questo tipo di esperienze:

da Wikipedia: “Il coworking è una modalità di telelavoro che sta emergendo recentemente. Tipicamente professionisti che lavorano da casa, consulenti e lavoratori che viaggiano molto finiscono col lavorare in isolamento. Il coworking è quindi il ritrovo sociale di lavoratori che, sebbene continuino a lavorare in maniera indipendente, condividono alcuni valori comuni e sono interessati alle sinergie che si possono creare nel momento in cui si lavora con altri professionisti nello stesso luogo fisico.

Alcuni spazi di coworking sono nati dall'iniziativa di liberi professionisti del Web e di Internet che erano soliti viaggiare molto e lavorare da bar e caffè, oppure in isolamento dalle loro case. Il coworking è in qualche maniera simile agli incubatori d'impresa anche se in questi ultimi spesso mancano aspetti di socialità, collaborazione e informalità. Da questo punto di vista, le iniziative di coworking assomigliano di più a cooperative, specie per la loro attenzione al concetto di comunità,  piuttosto che a tipiche iniziative commerciali. Molti dei partecipanti al coworking sono anche coinvolti nei BarCamp e altri sviluppi collaborativi di tecnologie quali ad esempio progetti open source.

Il Coworking è la sintesi di due necessità: avere uno spazio fisico per poter lavorare senza nel contempo potersi permettere dei costi fissi, soprattutto in una fase iniziale (incubazione) di una idea imprenditoriale, di un progetto, di fornitura di servizi professionale, anche solo per poter incontrare un cliente in uno spazio professionalmente adeguato. Uno spazio fisico molto essenziale (semplicemente un posto di lavoro dotato di connessione ad internet, la possibilità di una sala riunioni), ma in grado di rispondere alle richieste di attività immateriali.

Cowo Sassari/Baldedda (foto da Flickr coworkingproject)
In Italia questa necessità di spazi fisici dotati di infrastrutture di connettività è amplificata dall'elevato "digital divide" ancora presente anche nella nostra provincia: troppo spesso avere una banda superiore a qualche decina di Kbs è troppo costoso o addirittura impossibile.

La commissione Ingegneri d’Impresa, già impegnata negli ultimi anni nello sviluppo del progetto “Nuovo Ingegnere” per cercare di sfruttare gli effetti della riforma europea del sistema ordinistico italiano, ha elaborato una proposta operativa per il Consiglio dell’Ordine di Verona: utilizzare le sale commissioni, inutilizzate durante le ore lavorative, come spazio di coworking. Uno spazio da attivare in una prima fase limitatamente agli iscritti del nostro Ordine, ma con l’obiettivo di impostare già da subito un piano di apertura del servizio verso colleghi di altri Ordini professionali e quindi alla città, in piena adesione alla logica degli spazi di coworking.

Lo spazio di coworking che stiamo progettando darà precedenza ai giovani colleghi, prevedendo regole di priorità di accesso, facilitazioni economiche per accedere allo spazio (e quindi valorizzando l'iscrizione all'Ordine soprattutto per quegli ingegneri ai quali il "timbro" non è ad oggi richiesto professionalmente), ma soprattutto verranno raccolte idee e contributi da tutte le commissioni e dagli iscritti per riuscire ad attivare uno spazio nel quale incubare innovazione nel cuore della nostra categoria e della nostra città.

Uno spazio di coworking prevede la possibilità di utilizzare gli spazi anche per una singola giornata, oppure con abbonamenti settimanali o mensili. Il Coworking non ha una finalità di business per chi realizza questo servizio, ma rappresenta una semplice partecipazione ai costi i struttura (per esempio di affitto della sede o della connettività internet), oltre a dare un valore formale, oltre che simbolico, a questi spazi.

Per realizzare uno spazio di coworking presso la sede del nostro Ordine sono state previste tre macro attività:

1.    Implementazione della banda internet disponibile e abilitazione wifi con policy di sicurezza adeguate

2.    Adeguamento della prima sala commissioni con la configurazione modulare di scrivanie e sedie che permettano la riconfigurazione degli spazi; la seconda sala, con tavolo ovale, già potrebbe essere utilizzata come sala riunioni e spazio coworking)

3.    Organizzazione logistica prenotazione ed accesso agli spazi da parte degli utenti

La proposta presentata dalla commissione ha raccolto il favore del consiglio, che ha richiesto  l’attivazione di un questionario con il quale cominciare a sensibilizzare gli iscritti e raccogliere informazioni sull’interesse per un tale servizio. Il questionario è stato realizzato attraverso un servizio on line ed è stato diffuso agli iscritti via email a partire dal marzo scorso, raccogliendo una importante risposta sia in termini numerici che di apprezzamento per la proposta.

Il questionario rimarrà accessibile ancora per qualche settimana anche sul sito http://www.mondoingegneri.it: invitiamo tutti i colleghi a compilarlo e fornirci impressioni e suggerimenti.

Questionario disponibile online


Un messaggio di concreto ottimismo verso la nostra categoria, i nostri colleghi, il mondo professionale e delle imprese, verso la città di Verona. Una iniziativa promossa dall'Ordine degli Ingegneri di Verona e provincia, con l'auspicio di vedere presto replicate iniziative simili in altre sedi di ordini professionali, magari riprendendo anche il discorso con le sedi universitarie per realizzare progetti condivisi di coworking ed incubazione.


Carlo Dott. Ing. Reggiani
Segretario Commissione Ingegneri d’Impresa
Ordine Ingegneri di Verona e Provincia

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Il Coworking in Italia è rappresentato dal progetto di rete COWO promossa da Massimo Carraro, progetto partito solo 3 anni fa come provocazione e che ora conta quasi 50 spazi in tutta Italia, compreso il Cowo VegaPark. Abbiamo chiesto a Carraro un suo commento sull’iniziativa di coworking all’Ordine dopo la presentazione del progetto “Coworking all’Ordine Ingegneri di Verona” allo CoworkinCamp2011 dello scorso 16 aprile a Milano).



Il coworking all'ordine degli ingegneri di Verona. O dovremmo dire "disordine?"
di Massimo Carraro, ideatore della rete COWO e dell’evento CoworkingCamp

  Quando il coworking - cioè l'attitudine di condividere lo stesso spazio lavorativo da parte di professionisti di settori diversi - ha iniziato a prendere piede in California era appalto di pochi sviluppatori di software. Geniali, indipendenti, workaholics, vagavano da uno Starbucks all'altro per poter lavorare connessi ad internet (e quei caffè sono stati i primi ad offrire connessioni in Wi-Fi).

Poi c'è stata la nascita della nostra, italianissima, rete Cowo®, che ha diffuso questo innovativo e sostenibile stile di lavoro negli ambienti più diversi, in una trentina di città, inventando la formula che permette ad ogni società di "aprire le porte" a professionisti indipendenti, in totale conformità con le leggi, ma soprattutto con il giusto spirito, fatto di rispetto reciproco, condivisione collaborativa e orientamento al networking.

Consulenti e giornalisti, venditori e web designer, architetti e scrittori... sono ormai molte le categorie di lavoratori autonomi che frequentano i coworking in Italia, grazie alla rete che - dal 2009 - conosce uno sviluppo proporzionale solo... alla creatività italiana applicata al lavoro.

Ora siamo al passo successivo, al coworking come leva strategica delle istituzioni.

Ed è bello che sia un ordine professionale il primo (sì, il primo, altri enti ci stanno pensando, ma l'Ordine degli ingegneri di Verona è il primo) a mettere in campo questa formula che apre decisamente alla sostenibilità.

Ora un giovane ingegnere potrà - con facilità e senza barriere di alcun tipo - avere accesso ad un ambiente professionale evoluto, incontrare colleghi più avanti nella carriera, mettere a frutto le proprie capacità relazionali in una situazione pensata anche per questo. E magari fondare un'azienda, usufruendo dei bassi costi uniti ai vantaggi delle relazioni, tipicamente offerti dagli spazi Cowo.

Sono le logiche del web, dei social network, delle reti fluide che caratterizzano tutta la società di oggi, anche oltre il lavoro.
E' un disordine funzionale, e - da bravi ingegneri - questo aspetto non vi è sfuggito!

Grazie quindi, per aver dato un nuovo, importante significato a questa nostra esperienza collettiva, e un cordiale "in bocca al lupo" da tutti noi. Benvenuti!



Massimo Carraro

Coworking Project by Cowo®
http://coworkingproject.com

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